giovedì 14 giugno 2012

IO MI CHIAMO SARA E HO UN FRATELLO PIU' GRANDE DI ME

Io mi chiamo Sara e ho sette anni, ho un fratello che si chiama Luca e ha undici anni. Lui è più grande di me però è più piccolo. Mamma dice sempre che io devo pensare a lui come se fosse un bambino più piccolo di me. Io penso che non è giusto. A volte quando vuole qualcosa e non ci arriva inizia a strillare e si agita, e di solito fa così quando io ho un gioco nuovo e lui lo vuole toccare e prendere e stringere, e allora mamma dalla cucina mi dice sempre: "Sara, lascia che lo prenda almeno per un attimo, pensa a lui come uno più piccolo...sii brava su.." ma io lo so che non è per un attimo, a volte faccio fatica a toglierlo dalle mani, anche se ha le braccia lunghe e magre è più forte di me. E poi Luca parla in un modo che solo la mamma riesce sempre a capire che vuole, quando ha fame, oppure deve fare la pipì, o è stanco di stare sulla sua carrozzella e vuole andare a letto. Io non sono una bambina cattiva, anzi ieri ho sentito la maestra che  diceva  alla mamma che sono buona, però a volte mi arrabbio dentro. Però io alla mamma non lo dico che mi arrabbio con Luca.
Io mi chiamo Sara e ho dodici anni. Mio fratello è più grande di me però è più piccolo di me. Ieri abbiamo fatto una passeggiata, era bel tempo e Luca era tanto che non usciva. Lo abbiamo portato nella piazza del nostro paese, e mentre mangiavo il mio primo gelato di quest'anno ho sentito che mi chiamava, mi sono girata e l'ho visto ridere...guardava dei bambini che facevano volare i piccioni. Ad ogni volo improvviso dei piccioni partiva la sua risata gutturale, che a me e mamma fa ridere tanto.
Io mi chiamo Sara e ho ventidue anni. Ieri Luca è stato male, mamma mi ha chiamato mentre lo portavano al Pronto Soccorso. Quando sono arrivata ho visto subito mamma seduta, la testa china, e ho capito che era in preda al panico. Lo sappiamo bene che le cose peggioreranno ma non è mai il momento. Il dolore e la paura sono sempre lì, ma la speranza che anche stavolta ce la farà non la perdiamo mai. E' forte Luca. Come sono entrata nella sua camera aveva gli occhi chiusi, la maschera sul viso,  mi ha sentito, si è girato e mi ha sorriso. Anche stavolta Luca ce la fa, lo vedi mamma? E' forte Luca. Anche mamma ha sorriso.
Mi chiamo Sara e ho trentadue anni. Ieri ho perso mia mamma. So che a tanti è già capitato questo dolore...e quando stava per andarsene mi guardava e anche se non parlava io ho capito. La sua ansia più grande era il futuro di Luca. Tranquilla mamma, ci sono io le ho detto. Ha chiuso gli occhi ed è andata via. Luca era di là con la zia Rossana. Mi sono seduta accano a lui e l'ho guardato e lui ha fatto una cosa che non aveva mai fatto. Ha allungato il suo braccio e mi ha messo la sua mano ossuta sulla mia.
Mi chiamo Sara e ho trendadue anni. Ho un fratello che si chiama Luca ed è più grande di me.

21 commenti:

  1. Un abbraccio a te e Luca, che insieme ce la farete. Vi abbraccio tanto ma tanto forte.

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  2. @calzino: la storia non è la mia, io sono mariagrazia, l'ho diciamo inventata sulla base di qualcosa che ho vissuto e che vivo ancora oggi da vicino. l'abbraccio me lo prendo lo stesso però!

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  3. Mi hai emozionato. Capita raramente.
    Sei davvero brava. Spero di poterne leggere un altro.

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  4. Ciao Megghi!
    Questo post cara Amica mia è stupendo,le persone diversamente abili sono grandiose,molto abbiamo da imparare da loro per farne tesoro
    Tu splendi si luce propria e ti porto nel cuore
    Un abbraccio

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  5. @claudia: grazie claudietta, sono contenta che ti piaccia questa storia. L'ho inventata, ma ad essere sincera è una situazione che conosco da vicino, e anche se i nomi e la storia non è proprio così quello che vedo mi ha ispirato...condivido ogni cosa che mi dici...anche che splendo di luce propria!!! ( che presuntuosa sono!)

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  6. @marco: grazie grazie grazie.

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  7. Avevo scritto un commento ma forse è andato perso.
    Diceva "Mi hai emozionato, capita rarissimamente. Spero di leggerne un altro."

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  8. @88tasti: io...bé...si insomma ci proverò. Una cosa devo dirti però, questo racconto nasce dal commento che mi hai fatto sotto l'altro post. Lo avevo in testa da un po ma tu mi hai dato la fiducia nel mettere per iscritto quello che frullava in testa. Quindi grazie.

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  9. Da non molto, ho comprato un libro di racconti.
    Tanti vissuti, tanti personaggi, riassunti mediamente in cinque o dieci pagine.
    Un po' per l'avidità di passare dall'inizio alla fine in venti minuti al massimo e un po' per l'ammirazione verso chi riesce a racchiudere il tutto in poco, mi ci sono drogato.
    Ecco se tu scrivessi altri racconti come questi due - non banali, maturi, diretti, emozionali, veri, di dettagli - e li raccogliessi in un libro, allora stanne certa che lo comprerei.
    Anche se non avessero un lieto fine, anche se all'ultima frase poi muore qualcuno per cui ti eri già affezionato in poche righe... resta comunque in fondo un messaggio di vita. Che poi è quello che il lettore ricerca. E anche il massimo che lo scrittore può trasmettere.

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  10. @88tasti: ATTENZIONE!! no no no. non dirmi così che ci credo!
    Io non ho studiato, non ho ne la capacità ne la giusta conoscenza della lingua per scrivere qualcosa che sia degno di poter essere venduto.Credi se ti dico che vengo qui ogni giorno e ogni volta leggo e rileggo i commenti che mi fate...non mi sembra vero. Ho tanta fantasia, quello si e il dolore mi ha scavato dentro un posto dove crescono cose che ha volte stupiscono anche me, mi vengono in mente e stanno li, crescono, si assemblano senza che io stessa me ne renda conto. Guardo la vita intorno a me..sul treno, in autobus..nella mia famiglia e nella sua storia. Ma so che io sono quella che sono, una donna semplice, faccio le pulizie insieme a mio figlio...non ho studiato, ho letto tanto e tanto vorrei leggere. Voi e tu in particolare mi fate il regalo di venire qui, dite che quello che ho scritto vi fa emozionare e io sorrido tutto il giorno per queste belle parole. Capisci ora perché ho scritto ATTENZIONE?

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  11. @mandorlamara: son contenta..

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  12. Puoi studiare tutta la vita, ma se non possiedi quella dote innata che si chiama empatia di cosa scrivi?
    Post centrato in pieno: hai descritto bene la fatica dell'avere un fratello disabile e l'angoscia dei genitori al pensiero del futuro del figlio, quando loro non ci saranno più.
    Lavorando in questo ambito, conosco bene l'argomento.
    Ho incontrato tanta sofferenza, ma anche tanto coraggio, in queste famiglie "figlie di un Dio minore"
    A presto...

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  13. Bello cavolo!
    Non mi soffermo sul fatto emotivo, che pure lo meriterebbe, ma per come è scritto. Di questo un poco mi intendo. Scritto in modo che ti attira e ti obbliga a leggere fino alla fine, e poi ti costringe a rileggere per vedere se hai saltato qualcosa.
    E pensare che io dal tuo intervento su un mio commento -quello dello stronzo al dottore che vuole grana sul blog di Silvia- pensavo che tu fossi un uomo.
    Ciao e salutime Roma, tu che ce stai.

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  14. @silvia: ti ringrazio per le parole..sopratutto empatia..una cosa che, mi sento di dire, credo di avere. Ma non è sempre positivo, a volte soffro e mi immedesimo in situazioni che non sono mie, e hai voglia chi mi sta intorno a dirmi di fregarmene...non ce la posso fa..
    @ Vincenzo Iacoponi: UN UOMO??? aaaaa ho capito, forse per la veemenza che ho usato nei confronti del luminare..no no donna al 100 x 100. Comunque benvenuto e grazie per i complimenti..valgono tanto se detti da chi se ne intende. E te saluterò Roma co tutti li romani!

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    1. Donna al 100x100? Si capisce dalla descrizione: alta.bionda.ricca.bella.magra e soprattutto...buciarda!
      Puro a me me piaciono li firmi ndove se vede lui, doppo lei, eppoi ritorneno assieme, eppoi un po de pomicio, eppoi liticheno, eppoi se lasseno, eppoi se ripieno, eppoi finisce. Me piace de guardà la gente che piagne...sti cojoni.
      Statte bene Mariagrà.

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  15. Quel prurito che porta a raccontare una storia (reale o verosimile che sia) non si studia. Ce l'hai o niente.
    Per la tecnica invece... ci sono fior fior di editor.

    Se poi vuoi solo goderti il "gioco", questo è il posto.

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  16. @vincenzo iacoponi: ahahahahaha tropppo forte!! e annamo!!

    @88tasti: scusa provo a torna seria ma il comm di v.i. mi ha fatto troppo ridere..allora, io il prurito come lo chiami tu ( non potevi trovà un altro termine??) credo di averlo da...sempre. Anche se con l'esperienza si è sicuramente raffinato. Ma ogni tanto, quando vado in libreria, chiudo gli occhi un secondo e immagino di riaprirli e trovare li un edizione dei miei racconti...poi mi sveglio e mi rendo conto di quanto tutto questo sia difficile, o nel mio caso impossibile. Ora lo so che in libreria oramai c'è di tutto (PUPO cioè ci rendiamo conto??) so anche quali sono i miei limiti, però credi sarebbe un sogno..per ora mi godo il gioco ed è già una bella soddisfazione..tu continua a leggermi...e se qualcuno volesse farmi il regalo di aiutarmi o consigliarmi come imparare a scrivere bene io accetto di cuore..

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    1. È molto semplice Mariagrà. Tu scrivi quello che ti viene come hai fatto con questo pezzo e poi postalo, che gli altri, quelli che lo leggono, ti indicano se piace oppure meno. Così ti fai un'idea, ma tu hai il bernoccolo nel posto giusto e devi provarci. Poi metti tutto insieme e lo spedisci a una casa editrice. Se loro lo prendono in considerazione ci pensano gli editor che sono quelli che correggono e limano e rifanno a volte un testo, ma tu devi sempre essere d'accordo correggendo le bozze.
      Questo veramente era molto buono. Mi ha dato un'idea per una poesia a un racconto fulminante che mi stava nella testa da tempo.
      Se lo scrivo, o la scrivo, la metto nel mio blog, e ci scrivo sotto ispirata/o da "Io mi chiamo Sara e ho un fratello più grande di me". .

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    2. @ V.Iacoponi: grazie per i consigli...intanto ho già pronto un altro racconto, ma ho paura sia troppo lungo e così scoraggi chiunque dal leggerlo, ma se trovo il coraggio lo posto e aspetto un tuo commento. Grazie anche per la citazione che mi vuoi fare, regalo che mi ha fatto anche ERREBI, di cui ti consiglio di leggere il blog se già non lo conosci. A presto.

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